[REPORT] Wings For Life World Run – Verona
La Corsa
Verona, 4 Maggio 2014. Prima edizione della Wings For Life World Run, organizzata dall’associazione Wings For Live e RedBull, con l’obiettivo di far conoscere l’attività nella cura contro le lesioni al midollo spinale, e quindi raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica che possa ridare la speranza a chi non può correre come noi.
Questa prima edizione ha visto coinvolte 136 nazioni, 34 race tracks, 13 fusi orari, 6 continenti, 35 mila (!!!!) persone, di cui 1200 circa solo a Verona.
La partenza è stata un momento unico, storico nel running, carico di adrenalina al solo pensiero che in quel momento, nello stesso preciso secondo in tutto il mondo, 35 mila persone stavano per iniziare una corsa, anzi, una fuga, dalle catcher car.
La RedBull mi ha invitato a correre questa stupenda corsa e l’anno prossimo ci sarò di nuovo. Segnatevi sul calendario 3 Maggio 2015 per la seconda edizione!
La corsa è uno sport da solitari
Questa corsa ha rappresentato per me un momento davvero molto importante. E’ stata la corsa più impegnativa dal 2011, anno dalla maratona di Boston e del secondo intervento al ginocchio che mi ha fermato per troppo tempo. Domenica è stata una giornata che ha segnato la mia voglia di tornare a fare distanze importanti, e chi mi conosce lo sa.
La corsa però è uno sport da solitari. Nonostante le decine di persone che puoi conoscere prima o dopo una corsa, tu resti da solo con le tue gambe e la tua testa. Ho avuto modo di conoscere gli altri running bloggers, di fare interviste, foto, ridere e scherzare con tantissime persone, ma quando si parte, sei solo tu, normalissimamente un runner.
Ero in sala stampa con Giovanni (del trio Aldo Giovanni e Giacomo), con Calcaterra (il nostro campione di endurance sui 100km), ho riso e scherzato giocando su instagram con la mia amica Valentina Marchei (campionessa italiana di pattinaggio e atleta olimpica a Soci 2014), ho fatto selfies e cazzeggiato prima della partenza con i miei amici Stefano (eliminato a 16km), Chiara (eliminata a 17km), i fratelli Sarzana (eliminati al 12km).
Dopo tutti questi momenti che rendono una giornata unica e meravigliosa, resti da solo, con la tua testa e le tue gambe. Rispondi agli ultimi messaggi di “in bocca al lupo” che arrivano dalle persone che ti vogliono davvero bene, quelle che ci sono sempre e sanno quanto sia importante questo momento (gli altri, bhè, occasione persa). Trovi la concentrazione prima di partire, ti isoli da tutto, da tutti, parli con il corpo, le gambe, le ginocchia e gli chiedi uno sforzo che sai pagherai il giorno dopo. Ma va bene lo stesso.
Si parte. In quel momento sei tu e la strada davanti a te che dovrai correre più lontano che puoi, più veloce che puoi prima di essere preso dalla catcher car.
La corsa è così, non importa con chi ci vai, chi conosci, con chi ti fai fotografare o con chi fai i primi chilometri. La corsa è uno sport da solitari. Sei tu, le tue gambe, la tua testa. Chi mi conosce, sa quanto era importante per me questa corsa e c’è stato. Io ho dato il meglio di me, ho spinto per arrivare più lontano possibile prima di essere eliminato al km 19.580 in 1h e 45 minuti. Per me è stata una buona corsa, ho dato fino in fondo, non ho mollato, ho tirato fino a quando la catcher mi ha superato. Oggi ho ancora un pò di dolore al polpaccio destro, ma mi resta il sorriso e la soddisfazione di una corsa stupenda, di una bellissima Verona soleggiata e calda, di una corsa che ricorderò per tanto tempo. I’m back!
La prossima fermata? Forse un’altra maratona (se il ginocchio regge).
Un grazie a RedBull, a Wings For Life e ai ragazzi di YoungDigitals (Gessica, Alessandro e Paola) per questa bella giornata.